Dott. Walter Insegno  Dott. Walter Insegno


Diagnosi Prenatale
Diagnosi prenatale con analisi del DNA
   
 
Da qualche anno, in considerazione della frequenza di alcune malattie genetiche ereditarie, è invalso l'uso di valutarne alcune sullo stesso campione che viene utilizzato per l'esame dei cromosomi.
La Diagnosi Prenatale GENETICA, con studio del DNA, consiste nell'effettuare nel feto, oltre all'esame del cariotipo tradizionale o molecolare, anche uno screening genetico multiplo, diretto alla diagnosi delle gravi malattie genetiche più frequenti nella popolazione Italiana, quali:
Fibrosi Cistica;
Sindrome del Cromosoma X Fragile (ritardo mentale);
Sordità Congenita;
Distrofia Muscolare di Duchenne-Becker;
Atrofia Muscolare Spinale (SMA);
Questo è un esame che va effettuato sapendo che tipo di alterazione genetica bisogna andare a cercare in funzione dell’asseto genetico dei genitori (indenni da malattia o portatori sani)
FIBROSI CISTICA
La fibrosi cistica (FC) è una grave malattia ereditaria che colpisce alla nascita 1 bambino su 2500. La FC rappresenta la malattia più diffusa nel nostro Paese e in Europa; in Italia vengono diagnosticati circa 200 nuovi casi di FC l'anno. Nei pazienti affetti da FC, le secrezioni (cioè i liquidi biologici come il muco, il sudore, la saliva, lo sperma, i succhi gastrici) sono molto più dense del normale. I problemi più gravi sono a carico dei polmoni, dove il muco estremamente denso può causare problemi respiratori e infezioni. Sebbene il decorso e la prognosi della fibrosi cistica sono notevolmente migliorati negli ultimi decenni, allo stato attuale la guarigione non è possibile e la durata media della vita è comunque
ancora ridotta rispetto a quella della popolazione generale. La FC è una malattia che si trasmette con modalità autosomica recessiva, determinata da alterazioni del DNA, chiamate "mutazioni", che insorgono nel gene CFTR (Cystic Fibrosis Transmembrane Regulator). Negli soggetti malati, entrambe
le copie del gene sono alterate. Gli individui che possiedono una sola copia del gene alterato e una normale sono invece privi di ogni sintomo, ma sono portatori sani e avranno una probabilità del 25  di avere figli affetti da FC se incontrano un partner anch'esso portatore sano. In Italia, la frequenza dei portatori della malattia è di circa 1 su 25, cioè sono circa 3 milioni le persone che possono trasmettere il gene mutato ai loro figli.
Oggi, attraverso il test genetico (studio del DNA), è possibile eseguire sul liquido amniotico o sui villi coriali la ricerca delle mutazioni più frequenti che causano la FC (screening 34 o 70 o 300 mutazioni), che nel complesso permette di identificare circa 1'85 dei casi di FC nella nostra popolazione.
Se l'analisi molecolare dovesse riscontrare una mutazione, permane comunque un rischio residuo di circa 1 su 500 che il feto sia affetto da FC, per la presenza di un'altra mutazione più rara.
In questi casi, i pazienti dovranno effettuare un test di approfondimento di secondo livello, che prevede l'analisi di mutazione dell'intero gene, con conseguente ricerca di tutte le mutazioni sinora conosciute.

X-FRAGILE (RITARDO MENTALE)
La sindrome di Martin-Beli o del cromosoma X fragile è la forma più comune di ritardo mentale dopo la sindrome di Down, in quanto interessa 1 :4000 maschi e 1 :6000 femmine. Una donna su 150-400 (a seconda della popolazione dei riferimento) è portatrice sana di questa malattia. L' X-Fragile è una malattia ereditaria causata dall'alterazione di un gene (FMR1) localizzato nel cromosoma X, e colpisce
molto più frequentemente i maschi rispetto alle femmine, dato che queste ultime possiedono due copie del cromosoma X.
Lo sviluppo mentale delle persone affette da tale malattia è molto vario. Alcune mostrano capacità cognitive quasi normali, altre un lieve ritardo mentale, altre ancora un ritardo mentale più grave. È noto che nella maggior parte dei casi di X-Fragile, l'alterazione responsabile della sindrome è l'espansione,
attraverso le generazioni, di un tratto di DNA del gene FMR1, costituito da una sequenza ripetuta di tre basi nucleotidiche (CGG). Mentre nelle persone normali queste basi sono ripetute in un numero variabile da 55 a 58 volte, nelle persone malate sono invece ripetute più di 200 volte. Questa espansione provoca il mancato funzionamento del gene FMR1, e si chiama mutazione completa. Quasi tutti i maschi con la mutazione completa presentano i sintomi della malattia, mentre circa la metà delle femmine presentano ritardo mentale di grado variabile (da lieve a grave) e tratti fisici caratteristici. Alcune persone possiedono un numero di ripetizioni intermedie all'interno del gene FMR1 (da 56 a 200) che non provocano alcun effetto. Questa alterazione intermedia è detta pre-mutazione, e gli individui che la possiedono sono portatori sani, perché nelle generazioni successive le ripetizioni possono aumentare causando la mutazione completa. Ricorrendo al test genetico prenatale, su DNA estratto da amniociti o villi coriali, é oggi possibile definire il numero di triplette ripetute CGG e quindi accertare se nel feto sia avvenuta un'espansione a mutazione completa e, di conseguenza, se questo sia affetto da X-Fragile.

ATROFIA MUSCOLARE SPINALE (SMA)
l.'atrofia muscolare spinale (SMA) è una patologia neuro-muscolare caratterizzata dalla progressiva morte dei motoneuroni, le cellule nervose del midollo spinale che impartiscono ai muscoli il comando di movimento.
La SMA colpisce circa 1 neonato ogni 10.000 e costituisce la più comune causa genetica di morte infantile.
Ne esistono tre forme, dì cui la I è la più grave e interessa circa la metà dei pazienti. In questo caso, i bambini mostrano segni della malattia già alla nascita o nei primi mesi; si tratta di segni gravi e progressivi di insufficienza respiratoria. I bambini affetti dalla forma Il, detta anche forma intermedia,
acquisiscono la capacità di stare seduti ma non di camminare autonomamente. Questi bimbi presentano spesso anche complicanze respiratorie e altri segni, quali la scoliosi, ma nel complesso la forma è molto più stabile.
La forma II1 è la meno grave; spesso esordisce dopo i primi anni ed è sempre associata alla capacità di riuscire a camminare, anche se in alcuni casi questa capacità può essere perduta successivamente.
La malattia è causata da un difetto nel gene SMN1 che porta alla produzione di livelli insufficienti di una proteina chiamata SMN (Survival Molor Neuron). La modalità di trasmissione è autosomicà recessiva: i genitori sono entrambi portatori sani del difetto genetico e hanno il 25 di probabilità di trasmettere la malattia a ciascuno dei figli (si stima che in Italia vi sia 1 portatore sano ed inconsapevole ogni 35-50 soggetti). Le tre forme sono dovute a mutazioni nello stesso gene.
 
DISTROFIA MUSCOLARE DI DUCHENNE/BECKER
La distrofia muscolare di Duchenne (DMD) é una malattia genetica degenerativa delle fibre muscolari, che provoca una progressiva perdita di forza muscolare, con riduzione delle abilità motorie.
La DMD è determinata da alterazioni di un gene localizzato nel cromosoma X, che contiene le informazioni per la produzione di una proteina chiamata distrofina. Le mutazioni, possono essere di vario tipo e comprendono sia delezioni (le più frequenti), sia sostituzioni nucleotidiche, ma tutte hanno come effetto quello di causare l'assenza totale della proteina.
Altre mutazioni nello stesso gene, ma che non causano l'assenza totale della distrofina, sono responsabili di una forma molto più benigna di distrofia, la Distrofia Muscolare di Becker (DMB).
Come la maggior parte delle malattie legate al cromosoma X, la DMD si manifesta solo nei maschi (che hanno un solo cromosoma X), mentre le femmine, a parte alcune eccezioni, sono portatrici sane (perché possiedono un altro cromosoma X, oltre a quello mutato, che può compensarne le funzioni).
L'incidenza alla nascita dei maschi affetti è di 1 su 3000- 3500. L'analisi molecolare prenatale del gene della distrofia permette di ricercare nel DNA fetale la presenza delle mutazioni (delezioni) più frequenti del gene, che nel loro complesso costituiscono causa di circa 1'80 dei casi di DMD nella popolazione Italiana.
 
SORDITÀ CONGENITA
La sordità congenita è una malattia molto comune che colpisce, nella popolazione italiana, circa 6 milioni di persone. Ha una frequenza di circa 1/1000 nati e nel 60% dei casi si tratta di forme di sordità ereditaria.
Esistono molte forme di sordità ereditaria, con diverse modalità di trasmissione: autosomica recessiva in circa il 75 dei casi; autosomica dominante in circa il 20; legata al cromosoma X in circa il 5; mitocondriale in meno dell'1 . Il gene connessina 26 (Cx26, indicato anche con la sigla GJB2), è il responsabile di circa 1'80 dei casi di sordità autosomica recessiva (nell'area del bacino del Mediterraneo
addirittura del 90 dei casi). L'analisi molecolare prenatale del gene CX26 permette di ricercare nel DNA fetale la presenza delle mutazioni più frequenti che causano la malattia. Ad oggi sono state identificate ben 90 mutazioni del gene CX26. 
 
 
 

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