L’ecografia tra la 32a e la 34a settimana compiuta è chiamata biometrica ed è utile perché determina, attraverso le principali misure (della testa, dell’addome e del femore) se l’accrescimento fetale sta avvenendo in maniera regolare. Confrontando queste misure con quelle ottenute durante l’ecografia morfologica delle 20a settimane è possibile costruire un curva di accrescimento fetale su apposite tabelle di riferimento. Nel terzo trimestre viene inoltre valutata la presentazione del feto ( cefalica, podalica o trasversa) cioè come è posizionato dentro l’utero materno. Si studia la localizzazione placentare, la quantità di liquido amniotico. Questa ecografia stima con notevole approssimazione il peso del feto. Non è importante che il feto sia grande ma che segua una regolare curva di crescita. In caso di rallentamento della crescita può essere necessario eseguire la flussimetria materno fetale con analisi del flusso in arteria ombelicale o in altri distretti fetali e della flussimetria dei vasi uterini materni. L’esame ecografico del terzo trimestre ha l’ulteriore scopo di valutare nuovamente quelle parti dell’anatomia fetale già studiate nel secondo trimestre ed eventualmente di individuare quelle patologie il cui riconoscimento è difficile/impossibile prima di tale epoca ovvero quelle patologie evolutive (es.: idrocefalia, tumori, ernia diaframmatici, patologie cardiache, patologie ostruttive renali, etc.) che possono comparire in qualsiasi momento della vita del feto. L’ ecografia del terzo trimestre rappresenta quindi un fondamentale parametro di valutazione del benessere fetale offrendo al ginecologo supporto nella diagnosi delle principali complicanze ostetriche come l’ insufficienza placentare, la pre-eclampsia, il parto prematuro, etc. |
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