Il dotto venoso è un piccolo vaso posto tra la vena ombelicale e la vena cava inferiore. Svolge un ruolo fondamentale nel direzionare gran parte del sangue ossigenato al cervello fetale. Circa il 20% del sangue ossigenato proveniente dalla placenta viene diretto al cuore fetale attraverso il dotto venoso, evitando il circolo epatico. Dall’atrio destro, il sangue passa in quello sinistro attraverso il forame ovale e da qui viene diretto nel ventricolo sinistro e nell’aorta fetale Il dotto venoso si chiude in genere spontaneamente entro pochi minuti dopo la nascita ma può rimanere pervio più a lungo soprattutto nei nati pretermine. Per la valutazione del flusso nel dotto venoso l’epoca gestazionale deve essere 11+0-13+6 settimane e la lunghezza vertice-sacro tra 45 e 84 mm. Il feto dovrebbe essere in un momento di quiescenza. L’ingrandimento dell’immagine dovrebbe essere tale che solo il torace e l’addome fetale occupino l’intero schermo. Una sezione sagittale ventrale destra del tronco fetale dovrebbe essere visualizzata. L’utilizzo del Color-Doppler dovrebbe permettere la visualizzazione della vena ombelicale, del dotto venoso e del cuore fetale. Il flusso di sangue nel dotto venoso ha una caratteristica forma d’onda con:
Onda-a invertita Un’onda-a invertita si riscontra in circa il 4% dei feti a 11+0-13+6 settimane. L’onda-a invertita è più comune se:
Tuttavia, in circa l’80% dei casi con onda-a invertita l’esito della gravidanza è normale A 11+0-13+6 settimane un’onda-a invertita si riscontra in:
La valutazione Doppler dell’onda-a nel dotto venoso aumenta l’efficacia dello screening. La valutazione Doppler del dotto venoso può essere inserita in due differenti strategie di screening, che risultano simili per sensibilità e percentuale di falsi positivi:
Cardiopatie congenite La prevalenza di cardiopatie congenite maggiori in feti euploidi è di circa 4 su 1000. Il rischio di cardiopatie congenite maggiori aumenta con l'incremento della translucenza nucale. Nei feti con aumento della translucenza nucale il rischio di cardiopatie congenite:
Il rischio di aborto o morte endouterina del feto tra le 11 settimane ed il parto è di circa 2%. La prevalenza di onda-a invertita nel dotto venoso a 11-13 settimane risulta maggiore del 10% in gravidanze complicate da morte endouterina fetale ed è inferiore al 4% in quelle con esito normale. Il rischio di morte endouterina del feto è aumentato se:
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